La pandemia ha profondamente mutato le nostre abitudini alimentari, svelando la fragilità della sovranità alimentare* nelle città e ha confermato lo stretto legame che noi cittadini abbiamo con il cibo. Anche se la pandemia non è stata responsabile di un fallimento sistemico, ha suggerito come i cittadini dovrebbero accettare e sostenere una transizione verso sistemi di produzione alimentare locali. Non parliamo di un ritorno alle tradizionali economie su piccola scala che potrebbero non far fronte alla crescente popolazione mondiale ma di ricostruire e potenziare le connessioni tra le parti sociali tramite un “pensare globalmente agire localmente”, coinvolgendo le comunità locali e rendendo le realtà produttive più sostenibili. La scuola, in questo senso, è chiamata a svolgere un ruolo importante nell’educazione all’alimentazione sana e sostenibile: basti pensare che il lockdown ha provocato stress nutrizionali in quei bambini dove il pasto offerto dalle mense scolastiche rappresenta la sola fonte adeguata di cibo. Spalancando le loro porte, seppur virtualmente, alle attività proposte nell’ambito del progetto FoodE, le classi coinvolte hanno mostrato tutta la sensibilità e l’interesse che vi è attorno a questo tema. Questo libro è la testimonianza di questo legame che FoodE è riuscito a creare con i bambinƏ e la scuola, e con le famiglie, alle quali questo libro è rivolto. Rispolverare vecchie tradizioni culinarie permette di avere un approccio più attento e rispettoso, sia davanti agli scaffali del supermercato che a quelli del frigo di casa. Comprare meno e comprare meglio, possibilmente rivolgendosi a produttori locali o con filiere tracciate e scegliere prodotti ortofrutticoli di stagione, avvicina in modo semplice il consumatore ad una scelta alimentare più sostenibile e consapevole.
Progetto finanziato dal programma di ricerca e innovazione H2020 dell’Unione Europea, nell’ambito del progetto FoodE 862663.
Il libro è liberamente scaricabile su AMSActa dell’Università di Bologna.