RE SOIL FOUNDATION: opportunità per ricerca scientifica, trasferimento tecnologico, formazione e divulgazione
di Gloria Falsone, Claudio Marzadori e Livia Vittori Antisari
Il suolo è una risorsa non rinnovabile, in quanto i tempi della sua formazione sono di gran lunga superiori alla sua degradazione. Nel mondo i suoli produttivi si riducono di mille chilometri quadrati ogni anno a causa dell’impermeabilizzazione (detto anche consumo di suolo) ed è stimato che un terzo dei suoli mondiali soffra di numerose minacce quali erosione, compattazione, perdita di sostanza organica e biodiversità, salinizzazione e contaminazione. Ogni anno, nel mondo, percentuali sempre maggiori di suoli sono a rischio desertificazione.
La conservazione e la salvaguardia del suolo sono temi centrali per la sostenibilità del sistema agricoltura-food. Gli stessi temi diventano fondamentali per la mitigazione delle emissioni di gas serra grazie alla capacità che ha il suolo di sequestrare carbonio sia organico che inorganico. Per comprendere a pieno il potenziale che il suolo può offrire, in funzione della sua formazione ed evoluzione, urge il monitoraggio a scala territoriale delle vocazionalità dei suoli alle diverse colture agrarie e forestali, legato ad indici sintetici di qualità e funzionalità ecologica.
Questi concetti sono stati sottolineati nella conferenza stampa di presentazione della Re Soil Foundation, tenutasi a Roma il 27 gennaio 2020, dalla Dott.ssa Catia Bastioli di Novamont, dal prof. Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino e dal prof. Francesco Ubertini, Rettore dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.
L’obiettivo comune diventa quindi promuovere attività nei settori della ricerca scientifica, del trasferimento tecnologico, della formazione e divulgazione per creare sempre maggiore consapevolezza del ruolo centrale del suolo nell’ambiente agro-forestale come risorsa in grado di fornire servizi ecosistemici e con l’obiettivo della conservazione della sua salute e qualità. Si auspica, inoltre, che la Re Soil Foundation possa affiancare iniziative passate e promuoverne di nuove per rimarcare l’urgenza di una Direttiva Europea e Nazionale di tutela del suolo.
La nascita della Re Soil Foundation è un segnale importante e positivo sia per la comunità scientifica che per la società civile, in generale, per le utili sinergie che può generare ed instaurare e per il DISTAL, in particolare, che declina già al suo interno impegno nella ricerca, nella formazione e nella divulgazione per la conservazione e la gestione sostenibile della risorsa suolo.