L’aumento della deposizione atmosferica di azoto, legato alle attività antropogeniche, può compromettere il funzionamento e la vitalità degli ecosistemi forestali. Per valutarne gli effetti, l’approccio sperimentale più comune è stato quello di utilizzare fertilizzazioni al suolo, trascurando, tuttavia, l’interazione tra composti inquinanti (tra cui l’azoto) e le chiome. In questo studio, condotto all’interno di aree sperimentali nella faggeta del Cansiglio, sono stati confrontati gli effetti di 4 anni di fertilizzazione azotata, includendo sia applicazioni al suolo che la distribuzione di azoto sopra la chioma.
I risultati mostrano che, pur senza variazioni evidenti nelle concentrazioni totali di azoto nei diversi campioni forestali (foglie, semi, radici fini, apici micorrizzati, lettiera e suolo), le due modalità attivano dinamiche ecologiche diverse: la fertilizzazione al suolo favorisce la perdita di azoto, mentre quella soprachioma ne promuove la ritenzione e rafforza l’assorbimento di questo importante nutriente mediante associazioni micorriziche. Lo studio, inoltre, evidenzia la capacità di risposta omeostatica dell’ecosistema, e sottolinea l’importanza di approcci sperimentali più realistici e, soprattutto, di lungo periodo, per valutare l’impatto di una variazione della deposizione atmosferica di azoto sulle foreste, e coglierne eventuali segnali di stress, come ad esempio squilibri nutrizionali e declino funzionale.
Il lavoro è stato coordinato dal gruppo di ecologia forestale e selvicoltura del DISTAL e svolto nell’ambito del progetto di dottorato della dott.ssa Alessandra Teglia, in collaborazione con ricercatori e ricercatrici del CNR e del CREAF di Barcellona. Il sito sperimentale nella faggeta del Cansiglio è stato avviato nel 2015 dal Prof. Magnani ed è attivo ormai da 10 anni. Rappresenta uno dei pochi esempi a livello Europeo in cui viene attuato un approccio innovativo di simulazione della deposizione atmosferica di azoto mediante fertilizzazione aerea. Il sito è non solo una ‘palestra’ preziosa per i nostri studenti e studentesse di laurea triennale e magistrale (per le numerose tesi svolte) ma anche per collaborazioni internazionali, come ad esempio quella nell’ambito del MSCA Doctoral Network (https://futureforests.uk/) che porterà due dottorandi internazionali a svolgere attività di ricerca in Cansiglio. La sperimentazione è resa possibile grazie al prezioso supporto del Reparto Carabinieri Biodiversità Vittorio Veneto e del Nucleo Carabinieri Tutela Biodiversità di Cansiglio.
Il lavoro è stato coordinato da Rossella Guerrieri e Alessandra Teglia e vede coinvolti Federico Magnani, Dario Ravaioli ed Enrico Muzzi del DISTAL.