Coordinatore di progetto: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Ambiti di ricerca: Chimica, Biochimica e Botanica
Responsabile Scientifico: Francesco Capozzi
Durata: 28/09/2023 - 27/09/2025
Gruppo di ricerca: Francesco Capozzi, Elena Babini.
Il Disturbo dello Spettro Autistico (DSA) colpisce in Italia 1 bambino ogni 87-126 nati. Questa grave patologia origina da anomalie del neurosviluppo dovute, nella maggior parte dei casi, ad una vulnerabilità poligenica/oligogenica, su cui possono agire fattori ambientali soprattutto in epoca prenatale e postnatale precoce. Le anomalie comportamentali esordiscono generalmente intorno ai 18-24 mesi di vita. Ad oggi, la diagnosi di DSA si basa ancora sulla sola osservazione del bambino e non esistono biomarcatori a supporto della clinica dell’autismo: non possiamo prevedere se un bambino andrà incontro ad un DSA, se svilupperà un linguaggio espressivo o rimarrà non verbale, quale sarà il suo grado di risposta alle terapie riabilitative.
Questo progetto, innestandosi su una serie di precedenti progetti nazionali e internazionali, mira a identificare i metaboliti prodotti dal microbiota intestinale più fortemente associati al DSA, a definire i taxa batterici che correlano con la loro produzione. Da anni studiamo la metabolomica urinaria dei bambini con DSA, rispetto ai loro fratelli/sorelle non affetti e ai controlli normotipici. Abbiamo inoltre identificato un composto derivante soprattutto da batteri intestinali, il p-cresolo, significativamente più abbondante nelle urine di bambini autistici. Insieme al suo metabolita, il p-cresilsolfato, rappresenta una nota tossina uremica con spiccati effetti negativi centrali e periferici. Di recente abbiamo dimostrato che una singola somministrazione di p-cresolo nel topo BTBR, affidabile modello murino di DSA, è in grado sia di esacerbare i comportamenti simil-autistici, sia di indurre ansia ed iperattività, le due co-morbidità più frequenti nel DSA umano. Il presente progetto mira a consolidare ed estendere questi risultati, prevedendo: (1) il reclutamento e la caratterizzazione clinica di almeno 150 bambini con DSA di età 3-8 anni e 50 controlli normotipici appaiati per sesso ed età; (2) l’analisi del metaboloma urinario e fecale mediante cromatografia ad interazione idrofilica (HILIC)-UHPLC e spet-trometria di massa (MS); (3) in parallelo un’analisi del metaboloma urinario e fecale effettuata sugli stessi campioni mediante spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR); (4) l’analisi metagenomica del microbiota intestinale mediante sequenziamento parziale del gene 16S rRNA e studi di correlazione fra composizione del microbiota, metaboliti e parametri clinici.
L’utilizzo in parallelo della MS e della NMR per analizzare gli stessi campioni massimizzerà l’affidabilità dei risultati di metabolomica urinaria e fecale. I dati ottenuti da questi studi consentiranno di strutturare interventi mirati e innovativi basati su “smart foods” contenenti prebiotici, in grado di ridurre la produzione e/o l’assorbimento intestinale dei metaboliti più patogeni, quantificandone poi l’efficacia sui sintomi autistici, nonché eventuali effetti sinergici con le terapie per il DSA già attualmente disponibili.