Le micorrize sono associazioni simbiotiche fra funghi del terreno e apparato radicale di piante superiori. Le micorrize hanno avuto fin dall’inizio della colonizzazione dell’ambiente terrestre da parte delle Piante (circa 400 milioni di anni fa) e hanno tutt’ora, un ruolo di grande rilevanza per l’affermazione di queste ultime. Il sistema di ife fungine che prendono contatto con le radici e si sviluppano nel terreno, favorisce l’assorbimento dell’acqua e dei nutrienti minerali da parte delle piante e dà luogo alla formazione di vere e proprie reti nutrizionali, che si diramano nel terreno stesso, collegando una pluralità di individui vegetali, anche appartenenti a specie diverse. Il continuo progredire delle conoscenze di base nel settore, evidenzia notevoli possibilità applicative di tali conoscenze in campo agrario, forestale, ambientale.
Al riguardo l’Unione Micologica Italiana ha avviato da un paio di anni l’interessante iniziativa dei “Worhshops Nazionali sulle Ectomicorrize”. Nei workshops viene utilizzato un approccio che integra gli approfondimenti teorici, il lavoro di rilevamento in campo e quello di analisi in laboratorio, potendo fare riferimento alle competenze di un network ben consolidato, costituito dai più importanti gruppi di ricerca e laboratori di micologia di diverse sedi universitarie italiane, tra cui quello del Dipartimento di Scienze Agrarie di UNIBO.
Nei giorni 19-21 ottobre 2015, si è svolto a Palermo e sulle Madonie il secondo Workshop Nazionale sulle Ectomicorrize, dedicato alla caratterizzazione delle comunità micorriziche forestali di ambiente mediterraneo, presenti nei popolamenti di Abies nebrodensis, specie della Red List dell’IUCN, e di altre specie forestali, quali Fagus sylvatica, Quercus petraea, Quercus ilex, che convivono con gli esemplari di abete.
La seconda edizione del workshop ha registrato un rilevante incremento del numero di partecipanti (sei università italiane: Bologna, Genova, L’Aquila, Palermo, Perugia, Sassari), una notevole presenza di studenti (trenta studenti delle Università di Bologna e di Palermo) e, complessivamente, un vivo interesse per la materia trattata. Gli studenti hanno seguito tutte le fasi del workshop, lavorando con grande entusiasmo. Alcuni di questi hanno deciso di svolgere la propria tesi di laurea sugli argomenti affrontati nel workshop stesso.
Il successo riscontrato, è certamente dovuto ad un insieme di elementi positivi, tra cui la compresenza di aspetti teorici e pratici, e l’appoggio concreto del Dipartimento di Scienze Agrarie e del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali, sia nell’organizzazione scientifica, sia nell’organizzazione pratica, attraverso la disponibilità di laboratori e di mezzi di trasporto per raggiungere i siti forestali in cui sono stati effettuati i rilevamenti e i prelievi.
Da: Alessandra Zambonelli, Maria Speranza, Mirco Iotti, Pamela Leonardi, Lucia Ferroni