Il cibo può commuovere e fare anche piangere, riportandoci indietro nel tempo, facendoci rivivere momenti della nostra infanzia. Basta infatti un odore per ricordare momenti familiari che pensavamo scomparsi: quello del brodo, del ragù che sobbolle, del pane appena sfornato, di torte e biscotti e, perché no, anche di dorate cipolle al forno, ripiene di deliziose farciture. Ormai immancabili in tantissime ricette delle tradizioni alimentari di mezzo mondo, le cipolle, una volta cotte, sono infatti degli splendidi contenitore, degli scrigni capaci di conferire gusto e sapore al ripieno. Ma, seppure essenziali per molti piatti che amiamo, sembrano così ‘banali’ che le acquistiamo in sacchetti, come se non fossero degne di essere considerate ‘individui’. In questi viaggio a ritroso nel tempo, impareremo che attorno alla cipolla si intrecciano storie non solo curiose, ma di vita quotidiana, e molte ispirate poesie e sentimental-appetitose visioni di pittori di tutti i tempi. Insomma, questa ‘Salomè’ dell’Orto, danza leggiadra da un mondo all’altro, dall’Intingolo della pentola alla Medicina, dalla Cosmesi all’Arte, dalla Musica alla Poesia, con una fatale disinvoltura degna di una primadonna, non solo quindi della cucina. La cipolla è quindi un contenitore prezioso di “ripieni” dal nome Storia, Arte, Miti, Curiosità. Ma, per scoprirlo, occorre travalicare la sua natura vegetale ed innalzarla ad elemento di meditazione e riflessione….. D’altra parte, ben prima di noi, lo hanno fatto gli antichi Romani, gli Egizi, Caterina Sforza, Pablo Neruda, Arcimboldo, Renoir, Cezanne, Van Gogh, Matisse, e poi De Pisis, che sopra ad un piano traballante abbandona due melanzane e tre risecchite ma preziose cipolle che, all’improvviso, diventano tutto il nostro mondo. La magia della Pittura.
