Il concetto recente di salute unica (one-health perspective) si basa sull’osservazione che migliorare esclusivamente le condizioni di vita dell’uomo senza prendersi cura dell’ambiente nella sua accezione più ampia è un approccio perdente. L’innalzamento delle temperature, la deforestazione, l’aumento di alluvioni ed esondazioni, la perdita di biodiversità e la maggior frequenza con cui virus e batteri antibiotico-resistenti si impongono sono chiari indicatori di un pianeta in forte sofferenza. La depurazione e il riciclo di acque reflue, la salvaguardia del suolo grazie a tecniche di lavorazione e coltivazione meno aggressive, gli allevamenti zootecnici meno intensivi con ricadute positive sull’intero sistema vivente (di cui l’uomo non è che una piccola parte) e il contenimento allo spreco di cibo sono solo alcune delle azioni che si devono intraprendere per aumentare la sostenibilità delle nostre azioni. Le scienze agrarie da tempo indicano la strada da percorrere per limitare il degrado ambientale e per aumentare la sostenibilità delle nostre azioni e per la definizione di nuovi equilibri economico-produttivi.